Tanto per perdere un po’ di tempo, ho provato a buttare giù il canovaccio di un programma di partito, come lo farei io. È venuto fuori questo:


MANIFESTO PER UN PARTITO DELLA SINISTRA

  1. Riaffermazione della centralità del lavoro come fonte di emancipazione personale e fondamento di una crescita economica equilibrata e della giustizia sociale. Quindi, ri‑regolamentazione del mercato del lavoro, contrattazione collettiva, politiche attive di creazione di lavoro

  2. Recupero degli strumenti di politica economica a livello statuale, ponendo fine alla logica del “vincolo esterno”. Quindi, riappropriazione del controllo della politica monetaria al fine di riattivare politiche fiscali e industriali. Rifinanziamento della scuola e della sanità pubblica. Politiche infrastrutturali e di sostegno all’innovazione

  3. Assunzione di responsabilità rispetto al destino del pianeta, ai problemi ambientali globali e alle situazioni di guerra, causa dell’emergenza migratoria. Quindi: riconversione energetica, rinnovato impegno per la pace per un assetto multilaterale, rilancio della cooperazione internazionale. Politiche di accoglienza regolata, che evitino una ricaduta asimmetrica dei costi sociali dell’immigrazione.

  4. De-globalizzazione economica per il superamento del capitalismo finanziario neoliberista fonte di diseguaglianze e di degrado sociale e ambientale. Quindi ridiscussione della mobilità dei capitali e dell’assetto monetario dell’Europa, introduzione di standard sociali/ambientali al commercio. Rilancio della cooperazione europea su nuove e diverse basi, compatibili con la democrazia e l’attuazione di politiche a livello statuale

  5. Riaffermazione della politica come mediazione tra interessi e visioni. Quindi chiusura della stagione del maggioritario e della democrazia competitiva, cioè della cosiddetta “Seconda Repubblica”. Riaffermazione del parlamentarismo e legge elettorale di impianto proporzionale. Ridare rappresentanza al lavoro, in particolare a chi è stato penalizzato dai processi di globalizzazione degli ultimi decenni

  6. Rimozione degli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona, nella sua dimensione individuale e sociale. Quindi lotta alla povertà, all’emarginazione e alle discriminazioni, incluse quelle determinate dalla razza, dalla religione, dall’orientamento sessuale. Valorizzazione del ruolo della scuola