Antefatto: commentando il documento del Pd sul Piano Nazionale di Riforma, il ministro Tremonti ha dichiarato di non averlo preso in considerazione perché «le proposte devono avere una metrica assolutamente diversa dai documenti fatti finora». Il responsabile economia del Pd, Stefano Fassina, ha ribattuto a Tremonti. Crediamo tuttavia che la risposta di Fassina soffra dello stesso problema di metrica. Così abbiamo deciso di prendere il ministro alla lettera, e ne è risultato quanto segue:

Noi ringraziamo il ministro Tremonti
per l'attenzione alla nostra proposta
ma gli italiani non tratti da tonti
entri nel merito e spieghi la posta.

Ché non di metrica, prosa o poesia
uno statista dovrebbe parlare,
ma della crescita spieghi la via
senza più a lungo tergiversare

Con le altre destre del continente
pensa di cogliere questa occasione:
vuole ridurre, così come niente,
welfare, salari, scuola e pensione.

Ben differente è la direzione
che il nostro welfare vuole indicare
un fisco più equo e redistribuzione
impresa e lavoro da valorizzare.

Investimenti, ricerca e scuola
e una politica industrïale.
Servon riforme, perché da sola
l'economia non ce la può fare.

Quanto all'Europa che con rigore
propone un piano di austerità,
noi riteniamo che senza timore
si ponga il problema dell'equità:

tassi le rendite e le transazioni
con gli eurobond finanzi un programma
di investimenti e di innovazioni
perché altrimenti finisce in dramma.